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"Le idee non dormono mai" è il workshop organizzato dal corso di Laurea in "Scienze e Tecniche della Comunicazione grafica e multimediale" dello IUSVE  che dura una settimana e coinvolge tutti gli studenti di terzo anno e ogni anno nuove aziende che commissionano un lavoro vero e proprio.

La settima edizione si è svolta dal 18 al 22 settembre 2017 e qui è possibile scaricare il book:

Presentazione della nona edizione del 2017

«Essere creativi significa in primo luogo
fare qualcosa di insolito…
d’altra parte, per quanto insolita,
l’idea deve essere abbastanza logica
perché la gente possa prenderla sul serio.»
(Howard Gardner)

Le idee non dormono mai” è un’esperienza accademica formativa che la nostra Università ha creato per valutare la preparazione degli studenti del terzo anno di Laurea Triennale in Scienze e tecniche della comunicazione grafica e multimediale mettendoli in relazione con clienti reali e progetti da realizzare in tempi record: una sola settimana!

Siamo giunti quest’anno alla IX edizione raggiungendo il numero record di 175 studenti partecipanti ma, come al solito, qualcosa è cambiato.
Quest’anno il Dipartimento di Comunicazione dello IUSVE ha introdotto una nuova figura nel contest: i communication coach, studenti di laurea magistrale che hanno accompagnato e guidato i loro colleghi più giovani nella settimana dal 18 al 22 settembre 2017.
Sede dell’evento è stato il prestigioso Centro Congressi di Villa Ottoboni a Padova che ci accompagna da ormai due edizioni.

La nostra Università crede da sempre nello stretto legame tra il mondo accademico e quello aziendale, sia quello produttivo che quello sociale e anche in questa edizione tale legame si è pienamente concretizzato. Riteniamo, infatti, fondamentale che i nostri studenti laureandi abbiano la possibilità di confrontarsi realmente con aziende importanti, lavorando ad un progetto concreto, rispettando le tempistiche, affrontando le difficoltà, vivendo le emozioni che tutto questo comporta, proprio come accade nel mondo del lavoro.

Sono speech perché permette ai partecipanti di misurarsi con le proprie competenze e abilità multidisciplinari che devono combinarsi continuamente in un approccio riflessivo, culturale e pratico-progettuale.
Il tempo per dormire è sempre poco ed è per questo che il titolo Le idee non dormono mai risulta essere perfetto! Il contest parte il lunedì mattina con il brief e in 4 giorni viene realizzato il progetto comunicativo che deve rispondere alle esigenze aziendali presentate. Un’esperienza che segna la vita degli studenti e che viene ricordata come un momento unico ed irripetibile del percorso accademico proprio perché intenso, partecipato e professionale.

La settimana si è presentata impegnativa, avvincente e piena di vitalità per le aziende partner che hanno aderito all’edizione del 2017: Birra Castello, Campello Motors, Lambretta Footwear e l’Associazione contro la violenza sulle donne eVe. La scelta di IUSVE di misurarsi con il mondo lavorativo esterno viene inoltre rispettata nella composizione della Giuria che ogni anno vanta esponenti, esperti e illustri del mondo artistico, creativo e pubblicitario.
Il Presidente della Giuria è stato il famoso pubblicitario e direttore creativo Pasquale Diaferia, autore di famose pubblicità: da Breil ad Omnitel, da Peroni a Wind, da Bic ad Agip, da Mato Mato a La Rinascente, da Tim a Moschino, da Nastro Azzurro ad Alpitour, da Pubblicità Progresso a Microsoft, da eBay a Credit, da Accenture a Pringles, da Agnesi a Monte Paschi, fino alla prima campagna mondiale per Barilla.
La sua presenza è stata “effervescente e inarrestabile” come si addice ad un creativo pubblicitario del suo calibro. Nel suo keynote speech motivazionale ha indicato i requisiti che devono possedere i giovani creativi che vogliono entrare nel mondo del lavoro: competenza, inventiva e un alto stile competitivo.

Insieme a Diaferia, la Giuria era composta da esperti del settore quali: Angelo Lella, founder e direttore di UNst Factory Marketing & Communication; Paolo Margonari, fondatore e direttore creativo di Milk Adv e Matteo Forniz, sales director & business partner di Mapo Studio.

Un ringraziamento da parte mia va a tutti i docenti che sono stati presenti al contest per accompagnare i nostri studenti, ai miei stretti collaboratori che hanno seguito passo dopo passo i partecipanti: la dott.ssa Emilia Brovero, i proff. Nicolò Cappelletti, Aurelio Chinellato, Luca Chiavegato, Ivan Manara e Claudio Noventa; agli studenti del primo anno che ci hanno aiutato nell’organizzazione: Camilla Artusato, Filippo Martinelli, Rachele Nicolis e Ada Polesel; ai communication coach: Lisa Azzarà, Ilaria Bonadè, Alberto Bordoni, Vincenzo Calabrò, Luca Corrà, Nicola Ercolini, Rmaily Farouk, Mariella Formuso, Giulia Lombardi, Luca Molinari, Davide Perale, Beatrice Polesel, Arianna Puccio e Federico Zardini; ai committenti, nelle persone del dott. Stefano Falcone e dott.ssa Giulia Zanella, per Birra Castello; dei dott.ri Andrea Campello e Matteo Favero, per Campello Motors; del dott. Alessandro Pancera per Lambretta Footwear; dei dott.ri Daniele Panizzi e Michele Molin per Associazione eVe.

Infine i 175 giovani protagonisti e futuri graphic & digital designer, per aver saputo vivere il contest con impegno, creatività e buona capacità di lavoro in team come dei “veri professionisti” pur non essendolo ancora!

Concentratevi sull’idea, ragazzi

“Ricordatevi che un’idea rilevante e inaspettata sia la base di tutto il nostro lavoro di comunicatori”: è stato il primo dei cinque consigli che ho voluto regalare agli studenti IUSVE che hanno partecipato a questa bella iniziativa, nel discorso di chiusura che pensava al futuro.
Gli altri (Posizionatevi come diversi dagli altri; Siate sempre orgogliosi del vostro lavoro; Guidate i clienti, non fatevi guidare; Presentate sempre le vostre idee come se foste su un palco) sono solo la naturale conseguenza del primo. Infatti, il mestiere di creativo, come tutti i lavori intellettuali, vive di quella leggerezza immateriale, ma tremendamente concreta, che è l’idea. Come in ogni attività dell’industria culturale, si parte tutti dallo stesso foglio bianco: la differenza la fanno solo le idee con cui lo riempiamo. Tutto si misura su quel risultato: il denaro, i premi, il riconoscimento professionale e sociale. Ma proprio per questo, non perdete mai la concentrazione sull’obiettivo. Perché non conta quante idee hai, ma solo quante ne riesci a realizzare. E, soprattutto, #leideesipagano.

L’attitudine a progettare

La conclusione di un percorso di studi, la voglia di confrontare quanto imparato con problemi concreti e di essere valutati di conseguenza. La gioia di veder riconosciute le proprie idee da realtà imprenditoriali e da professionisti del settore, la soddisfazione di capire anche come continuare a migliorarsi.
Ma anche lo sguardo tra i compagni di un gruppo di lavoro, l’imbarazzo di illustrare le proprie idee (tante) e le proprie ragioni ad un pubblico non più composto da insegnanti o compagni di corso.
Workshop IUSVE 2017: un acceleratore di suggestioni creative e di adrenalina; in pochi attimi, in pochi giorni.
L’ho vissuto così, da giurato, da spettatore curioso di farsi stupire da sprazzi di creatività (e ce ne sono stati) e in attesa degli inevitabili sguardi increduli dei “ragazzi”.
Aziende coinvolte di grande spessore, brief impegnativi (“da grandi”) da agenzie che lavorano sul mercato da anni.
Però, tanta voglia di stupire e sono sicuro con il retro pensiero: “Beh, con il brief che ci avete dato, cosa volevate di più? Siamo già al miracolo”.
O forse no.
Quindi tutti bravi? Non proprio. Qualche decisione sofferta nella Giuria c’è stata e, a volte, anche qualche insoddisfazione tutt’altro che celata.
Ma, complessivamente, ho percepito tanta voglia di fare, tante potenzialità, che nel tempo si faranno competenze: quelle che ti mettono con le spalle al muro, che spiegano al cliente perché non sempre ha ragione ed al proprio “capo” perché: “forse è proprio lui quello che non ha capito il brief".
Quello che vorrei che IUSVE portasse in dono ai propri studenti è proprio questo: la voglia di mettersi in gioco, la curiosità, non dare nulla per scontato. Sembrerebbero frasi fatte, i soliti auguri di commiato alla conclusione di un ciclo di studi ma, una volta entrati in un tessuto produttivo si viene valutati proprio per quello: per il dinamismo, la pervicacia di salire controcorrente.
In una parola: attitudine, e ne ho vista tanta.
Spero di vederne ancora.

L’ossigeno dei creativi

Lavoro, Creatività, Passione e Preparazione. Valori che in IUSVE si ritrovano, si respirano e che danno vita ad un contesto di valore sia per gli studenti, che per le aziende che hanno il piacere di collaborare con questa struttura, ormai riferimento del campo del marketing moderno.
Uno dei fattori fondamentali che emerge durante queste piacevoli esperienze è il lavoro di squadra, la forza del gruppo che riesce a creare un’energia tale da dare vita a progetti, idee e contenuti di valore, anche nel poco tempo cha hanno a disposizione questi ragazzi, per presentare i propri progetti alla Giuria.
L’Italia è ricca di piccole e medie aziende dotate di prodotti unici e dalla qualità difficilmente ripetibile. Ma è anche un paese che non riesce a comunicare questo
valore al mondo.
C’è bisogno come l’ossigeno di giovani talenti, che sappiano fare squadra e abbiano il coraggio di credere nei piccoli e grandi progetti delle nostre imprese italiane, per tornare ad essere il grande Paese che siamo stati e che tutto il mondo ci invidia.

Il mestiere più bello del mondo

Dicono che dopo decenni la pelle del pubblicitario tenda, inevitabilmente, ad indurirsi. Per fortuna esistono occasioni che sono in grado di ammorbidirla, riportando indietro la lancetta del tempo.
Proprio questo mi è accaduto il 22 settembre allo IUSVE.
Perché sì, sono entrato la mattina con il piglio deciso del giudice. Ma sono uscito la sera con l’entusiasmo degli studenti.
Cosa può essere successo?
Semplice. Nonostante la differenza di ruolo ed età anagrafica e professionale, quella mattina ho capito che io e loro abbiamo molto in comune.
Gli occhi gonfi, perché “le idee non dormono mai”.
Un nemico con cui lottare: il tempo a disposizione.
La voce convincente e i committenti - in persona - pronti ad ascoltarla.
Un team con cui o si vince o si perde. Ma sempre tutti insieme.
E, soprattutto, una consapevolezza chiara, indiscutibile: la certezza che il mestiere più bello del mondo esiste per davvero.

Grazie di cuore ai ragazzi, al Corpo Docente, al Direttore e al Dipartimento.