Giochi di ruolo da tavolo, creatività e complessità

Studente: Riccardo Massarotto
Titolo tesi: Giochi di ruolo da tavolo, creatività e complessità
Docente relatore: Prof. Franco Civelli
Docente controrelatore: Prof. Paolo Schianchi
Presidente commissione di tesi: Prof.ssa Giovanna Bandiera
Data discussione tesi: 08 marzo 2022
Licenza in: Creatività e design della comunicazione

Il role-play fa parte degli strumenti cognitivi che l’uomo possiede da quando governa il linguaggio. Nel ‘fare finta che’ i bambini apprendono comportamenti contestualizzati che poi saranno chiamati a mettere in scena da adulti in contesti sociali più seri. Gli adulti giocano le loro culture attraverso cerimonie, maschere e rituali per scandire e riempire di significato la vita individuale e sociale. Sebbene le origini del role-play siano così remote nella storia dell’uomo, solo in tempi relativamente molto recenti le scienze moderne si sono interessate ai concetti di identità, ruolo e alla portata antropologica del gioco. L’esponenziale diffusione dei role-playing games attraverso il computer ha messo in luce quanto sia vivo e trasversale l’interesse che proviamo per il gioco di ruolo. I giochi di ruolo da tavolo, dei quali Dungeons & Dragons è il precursore, sono una forma materialmente semplice, ma nascondono grandi potenzialità creative e vari gradi di complessità di interazione. Attraverso l’immaginazione vestiamo i panni dell’Altro e introiettiamo strutture degli ambienti in cui viviamo. L’esperienza complessa che ne deriva spinge l’individuo a migliorare le proprie abilità, a comprendere e agire in modo più efficace nelle situazioni del mondo reale, oggi sempre più governato dal paradigma della complessità. Individuo, organizzazioni e società di oggi, in un continuum tra infosfera e biosfera, si ritrovano a dover gestire una quantità insostenibile di stimoli e informazioni che rendono tutto più incerto e imprevedibile. La complessità richiede un nuovo modo di pensare e di porci nel mondo, una mentalità da giocatore e da costruttore di mondi migliori.

Role-playing is one of human’s cognitive tools since he rules his language. In the pretend play children learn contextual behaviors which will be asked to stage in more serious context in adulthood. Adults play with their cultures through celebrations, masks and rituals to scan and fill with significance their daily and social life. Although the origins of role-playing are so distant in the human history, only recently modern sciences have been interested in identities, roles and the anthropology reach of the play. The incredible spread of role-playing games through computers has highlighted the high interest on such games. Tabletop Role-playing games, of which Dungeons & Dragons is a precursor, are a simple material form, but they conceal great creative power and different complexity degrees of interactions. Through imagination we assume the role of someone else and we introject the frameworks we live into. The complex experience we gather encourage individuals to enhance their abilities, understanding and operating in more effective ways when facing more complex, real world situations. Nowadays individuals, organizations and societies live in a continuum between infosphere and biosphere, and they are forced to manage an unbearable number of stimuli and information that makes everything more uncertain and unpredictable. Complexity demands a new way of thinking and living in the world, a new player vision, a ‘better worlds’-builder mindset.