La forza delle idee e l’interfaccia con il mondo reale
La mia prima considerazione è: la forza delle idee!
Ho fatto parte della Giuria Tecnica per il contest “Le idee non dormono mai” 2014, chiamato da due docenti del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche della Comunicazione grafica e multimediale (STC). Non sapevo molto dello IUSVE, ma la forza dell’Università di scommettere sull’educazione all’immagine, sul processo divulgativo nonché propositivo della stessa, per me è stata una piacevole sorpresa. In altre parole occuparsi del “come” e del “cosa” inserire nel vasto mondo della comunicazione è una scelta vincente dell’Università. Sappiamo tutti bene che è
il mercato a scegliere il progetto “migliore”, ma ritengo che la professionalità di chi formulerà le proposte dovrà, in un prossimo futuro, essere la discriminante per la scelta più corretta.
La seconda considerazione: il punto di vista dell’architetto.
Non sono un grafico di professione tuttavia ho incontrato nel corso dei miei studi e tutt’ora incontro nelle mie occasioni lavorative, il mondo della grafica. Spesso sono chiamato a giudicare le proposte grafiche per le opere di architettura/arredamento, dallo stand fieristico agli show-room, dai negozi ai corner delle ditte.
Ritengo che i lavori presentati nella giornata conclusiva del Workshop siano stati tutti di buon livello qualitativo; traspare in ognuno di essi la “griglia didattica” appresa nel percorso didattico svolto allo IUSVE - anche se si tratta di un percorso breve in quanto gli studenti si accingono a frequentare il terzo anno - sulla quale si sono innestate idee innovative.
Terza considerazione: l’interfaccia con il mondo reale.
Non basta l’accademismo e la discussione tra addetti ai lavori per giudicare un buon progetto.
L’università con questo Workshop ha messo a contatto gli studenti con delle “vere” imprese attraverso i loro responsabili intervenuti. Grazie alla loro esperienza, fatta pesare anche all’interno della Giuria Tecnica, hanno avuto un ruolo fondamentale nell’indirizzare gli studenti verso un progetto efficace e convincente.
L’interfaccia con la realtà non può che essere un punto vincente, sul quale mi sento di suggerire, dovrebbero puntare tutte le scuole, soprattutto quelle che si prestano ad impartire una istruzione post-diploma. Inutile a mio avviso continuare sulla strada dei “mondi” separati, quello virtuale della scuola e quello reale del lavoro, se vogliamo sperare in un sensibile miglioramento della società. Il “rischio” di appiattirsi sul mercato, critica tipica di chi non vuole la contaminazione con la realtà produttiva, è un “pericolo” che bisogna correre. In un momento come questo dove non sembrano esserci spazi per i più giovani è la strada da perseguire.