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Eccovi gli studenti che si sono laureati nella nostra università con il massimo dei voti nel Corso di laurea di Licenza/Laurea Magistrale in Web marketing & digital communication - Creatività e design della comunicazione - Comunicazione integrata e Design.

Augmented Heritage. L’esperienza dell’Arte in contesti di Mixed Reality

Studente: Giacomo Dimatore
Titolo tesi: Augmented Heritage. L’esperienza dell’Arte in contesti di Mixed Reality
Docente relatore: Prof. Ugo Guidolin
Docente controrelatore: Prof. Simone Azzoni
Presidente commissione di tesi: Prof.ssa Chiara Bertato
Data discussione tesi: 09 marzo 2022
Licenza in: Creatività e design della comunicazione

La ricerca proposta vuole indagare l’approccio progettuale agli ambienti espositivi nei contesti di mixed reality. In tal senso si propone innanzitutto di comprendere l’evoluzione storica e teorica di tali ambienti, definendone le caratteristiche fondamentali e i marcatori in funzione delle evoluzioni tecniche e artistiche. In secondo luogo mira a comprendere come le teorie sulla presenza sociale definiscano un’importante linea guida all’approccio progettuale di tali ambienti. L’analisi di due casi studio realizzati in contesti espositivi differenti, è di supporto alla definizione di un metodo operativo utile ad approcciare alla progettazione di un allestimento multimediale in modo efficace ed efficiente, mirando a proporre la miglior esperienza possibile ai visitatori. La filosofia progettuale User Centered Design, che integra e definisce le basi del metodo proposto, viene poi ripresa in un progetto, realizzato come esito della ricerca, per un allestimento multimediale presso il Tempio Votivo del lido di Venezia. Gli esiti progettuali hanno quindi testimoniato come l’approccio metodologico proposto sia efficace, sottolineando però come questo non debba essere considerato una modalità operativa meccanica, quanto più un sistema adattabile ed implementabile per ciascun contesto. La ricerca vuole sottolineare infine come la progettazione di tali ambienti e dei media che li popolano, non sia caratterizzata esclusivamente da un approccio tecnico, ma risponda principalmente ad un bisogno culturale e antropologico che vede la relazione tra le persone quale fine ultimo a cui mirare, e a cui le innovazioni tecnologiche possono offrire nuovi scenari.

This research aims at understanding how to design the display settings when exposing mixed reality works. The research first investigates the historical evolution of these settings, with the identification of their characterizing features and their remarking attributes as a function of technical and artistic modifications occurred over time. As a second step, it focuses on social presence theories, which constitute the relevant guideline for the design of these settings. Finally, it analyses two case studies, created for two different exhibition settings, to define the correct operational approach for an efficient and effective set up of a multimedia exposition, aiming at offering the best possible experience to the visitors. The resulting operational approach, based on the User Centered Design philosophy, is used to set up a multimedia exhibition at Tempio Votivo in lido di Venezia, as final outcome of the research. The exhibition confirmed the effectiveness of the proposed approach, while highlighting the need to use it as flexible tool applicable, with the correct level of adaptation, to any setting, rather than a mere mechanical solution. The final takeaway of the research, however, stands on the appreciation of the fact that a purely technical approach is not sufficient for an effective design of mixed reality exhibition settings, and of the multimedia instruments interacting within them. The projectdesign for these settings must necessarily consider the truly cultural and anthropological needs underlying the relations among and between persons, which represent the essential target mixed reality exhibitions pursue, and for which innovative technologies can open new potential scenarios.

La cancel culture: da fenomeno social a sfida per il crisis management

Studente: Giacomo Benetti
Titolo tesi: La cancel culture: da fenomeno social a sfida per il crisis management
Docente relatore: Prof. Giovanni Vannini
Docente controrelatore: Prof. Daniele Chieffi
Presidente commissione di tesi: Prof. Nicolò Cappelletti
Data discussione tesi: 09 marzo 2022
Licenza in: Web Marketing & Digital communication

La cancel culture è un fenomeno globale che vede l’unione di diversi utenti web per cancellare brand, business o persone. I social media nascono come strumento per veicolare la propria opinione e negli ultimi anni abbiamo vissuto il loro sviluppo in prima persona, assistendo a come siano diventati una vera e propria piazza in cui si scende anche a protestare. Infatti, quello che era nato come un fenomeno social di espressione, si è evoluto in una minaccia vera e propria per la brand reputation delle aziende, portando la protesta tradizionale in rete. In questo elaborato si analizzerà come la cultura della cancellazione sia inveterata nella società e come multinazionali quali PepsiCo e Dolce&Gabbana abbiano rovinato con un solo spot una reputazione costruita in anni di duro lavoro.

Cancel culture is a global phenomenon that unites web users to cancel brands, corporations, or people. Social media are a tool to convey one's opinion, and in recent years we have witnessed how they have become a space in which people come to protest. Bringing the protests online, cancel culture has evolved into a real threat to the reputation of companies. In this paper, I will analyze how cancel culture is inveterate in society, and how companies such as PepsiCo and Dolce & Gabbana ruined a reputation built over years with a single spot.

Turismo 4.0: nuovo tourist journey post-pandemico, innovazioni digitali e strategie di comunicazione

Studente: Alessia Agnesi
Titolo tesi: Turismo 4.0: nuovo tourist journey post-pandemico, innovazioni digitali e strategie di comunicazione
Docente relatore: Prof. Giovanni Vannini
Docente controrelatore: Prof. Daniele Chieffi
Presidente commissione di tesi: Prof. Nicolò Cappelletti
Data discussione tesi: 09 marzo 2022
Licenza in: Web Marketing & Digital communication

L’arrivo del digitale prima e quello della pandemia negli ultimi anni hanno destabilizzato tutto il settore turistico. Rinnovare le aziende del comparto è diventato necessario per ripartire ed è fondamentale iniziare dallo studio del nuovo turista 4.0 e del suo sempre più complesso tourist journey. Sono cambiati il dove, quando, come e soprattutto il perché dei viaggi. Le relazioni tra operatori e turisti sono evolute e più smart, nonostante ciò la componente umana resta il valore aggiunto. Così come diventa fondamentale la collaborazione tra i diversi operatori della filiera turistica, pubblici e privati. La crisi è anche un’opportunità per modificare, aggiornare e integrare l’offerta turistica adattandola a una nuova normalità, abbandonando alcuni retaggi del passato. Creare prodotti integrati e coinvolgenti spesso non basta se non vengono comunicati nel modo giusto e al giusto target. Per farlo oltre allo studio del consumatore è fondamentale un aggiornamento costante sui nuovi macro trend tecnologici e turistici per inserirli in una strategia di comunicazione omnichannel, tourist centric e sostenibile in tutte le fasi del tourist journey. Dalla fase di ricerca informazioni, prenotazione, ma anche durante la fase del viaggio e soprattutto nel post-esperienza. Quest’ultimo step non può più essere sottovalutato poiché, attraverso contenuti e recensioni, diventa il primo step (Zero moment of truth) per nuovi turisti alla ricerca di un viaggio. In questo elaborato dopo una prima fase di analisi della situazione, dei trend e del turista si passerà alla proposta di una strategia nuova per gli operatori del travel che guardano al turismo della nuova era.

The digital era before and the Covid arrival of the last years destabilized the entire tourism sector. A renewal in tourism companies is nowadays necessary to restart. It is fundamental to begin with studies about the 4.0 tourist and about its new and complex tourist journey. The where, when, how people travel are changing and above all the why. Relationships among travel companies and tourists are smarter, without removing the human component. Same for the relationship among travel professionals from public or private spheres. Crisis is an opportunity to change, update and integrate the tourist offer in order to allign it to a new normality different from the past. Anyway creating new products it’s not enough if they are not communicated in the right way to the right target. To do that travel companies need to study the consumers but also to analyse touristic and technological macro trends in order to integrate them in a omnichannel, tourist centric and sustainable strategy. It is important to work on all the stages of the tourist journey, from the search for information to the booking, the experience and above all the post-experience. This last step must be considered as important as the first one because the last moment for a client is becoming the zero moment for a user. In this paper you will find an analysis of italian tourist industry before Covid and today, a study on the tourist and his consumer journey, then we will see the macro trends and finally there will be a startegy proposal for travel professionals who want to grow and adapt to the New Normality.

Internazionalizzazione del Made in Italy: l’influenza del Country-of-Origin Effect sulla percezione dei prodotti luxury e le potenzialità strategiche per i brand

Studente: Sara Peruffo
Titolo tesi: Internazionalizzazione del Made in Italy: l’influenza del Country-of-Origin Effect sulla percezione dei prodotti luxury e le potenzialità strategiche per i brand
Docente relatore: Prof. Umberto Rosin
Docente controrelatore: Prof.ssa Anna Zuccaro
Presidente commissione di tesi: Prof.ssa Giovanna Bandiera
Data discussione tesi: 09 marzo 2022
Licenza in: Creatività e design della comunicazione

Il presente elaborato si propone di analizzare il legame tra corporate brand e country brand, indagando il ruolo e le potenzialità strategiche dell’etichetta di provenienza di un prodotto nel contesto di mercato globale. L’influenza che il paese d’origine di un bene ha sulle scelte d’acquisto di un consumatore viene definito Country-of-Origin Effect: le dinamiche e le variabili da cui dipende il fenomeno saranno oggetto di indagine all’interno dello scritto. Dopo un’analisi preliminare del mercato del lusso e delle dinamiche di acquisto e consumo dei prodotti premium, il progetto mira a definire l’effetto Country-of-Origin, a valutarne gli effetti sul comportamento dei consumatori e le conseguenti potenzialità strategiche per i luxury brand italiani. L'alta moda italiana è sicuramente uno dei settori che più ha reso l'etichetta Made in Italy un asset strategico, una fonte di vantaggio competitivo e che da sempre ha saputo essere vetrina dell'italianità nel mondo. Alla luce di ciò, la ricerca prosegue con l’analisi di un caso di studio coerente e utile alle finalità dell’indagine: la realtà presa in esame è il marchio del lusso italiano Bottega Veneta, ritenuto un caso esemplare di brand che ha saputo rendere l’etichetta di provenienza uno degli asset principali della propria identità, rimanendo coerente alle caratteristiche e ai valori del Made in Italy, ben ancorati nella mente dei consumatori. L’indagine viene avvalorata ulteriormente da una fase di ricerca empirica di natura multimetodologica, che ha permesso di raccogliere dati utili alla definizione di linee guida strategiche e scenari futuri per i brand del lusso Made in Italy.

The goal of this project is to analyze the connection between corporate brand and country brand, defining the role and strategic potential of a product’s country-of-origin label in a globalized market. The influence of the geographical origin of a product on consumers’ buying decisions is called Country-of-Origin Effect: the aspects that actually determine the phenomenon will be examined through this research. After a preliminary analysis on luxury market’s trends and dynamics, the aim of this project is to come up with an appropriate definition of Country-of-Origin Effect, whilst evaluating its influence on buying behavior and strategic potential for Italian luxury brands. Fashion is surely one of the industries that successfully managed to turn Made in Italy into a strategic asset, a source of competitive advantage, while showcasing Italian style and culture in the global scene. Therefore, the research includes the analysis of an iconic brand from the Italian luxury and fashion scene: Bottega Veneta. The company managed to turn Made in Italy into one of the main assets of its brand identity and to always match the country-brand’s values and features, firmly fixed the target’s mind. The project is further validated from empirical research with multi-methodological approach: the data report provides valuable inputs to the setting of strategic guidelines, best practices and future market scenarios for Italian luxury brands.

Stay hyper-relevant: l’evoluzione della customer experience verso l’hyper-personalized marketing

Studente: Ada Pollesel
Titolo tesi: Stay hyper-relevant: l’evoluzione della customer experience verso l’hyper-personalized marketing
Docente relatore: Prof. Nicola Ferrari
Docente controrelatore: Prof. Stefano Luca
Presidente commissione di tesi: Prof.ssa Chiara Bertato
Data discussione tesi: 08 marzo 2022
Licenza in: Web Marketing & Digital communication

Dinamicità, fluidità e imprevedibilità sono le parole che descrivono il contesto always on in cui aziende e persone si relazionano ogni giorno. Viviamo, infatti, nell’era del qui e ora, della velocità, dell’istantaneità, ma anche dell’abbondanza e del sovraccarico informazionale. Le persone stanno iniziando a incorporare il digitale in ogni aspetto della loro vita, tanto da non considerare più l’esperienza tra online e offline come distinta o separata. Viviamo nell’era dell’onlife, della Generazione C. Come si crea valore in questo continuo cambiamento? Vivendo il cambiamento, o meglio, anticipandolo e comprendendo i bisogni delle persone in un contesto in repentina evoluzione. È in questa situazione che si introduce il concetto dell’iper-rilevanza, ossia fornire esperienze che incontrino i bisogni del singolo individuo, in modo dinamico, cambiando continuamente e dimostrandosi accessibili in qualsiasi momento. Si passa, in questo modo, dal concetto di personalizzazione a quello di iper-personalizzazione delle esperienze. I dati disponibili, l’intelligenza artificiale e l’analisi predittiva diventano così strumenti e fonte di responsabilità per le aziende, capaci di creare valore per le persone e soddisfare le loro mutevoli richieste, aprendo lo scenario a un’ulteriore evoluzione della customer experience che vede l’introduzione di un nuovo tipo di esperienze: le hyper-relevant dynamic experiences.

Dynamism, fluidity and unpredictability are the words that describe the always on context in which companies and people interact every day. We live, in fact, in the era of the “here and now”, of speed, instantaneity, but also of abundance and information overload. People are starting to incorporate digital in every aspect of their life, so much so they no longer consider the experience between online and offline as distinct or separate. We live in the era of onlife, of Generation C. How is value created in this constant change? Experiencing change, or rather, anticipating it and understanding people's needs in a rapidly evolving context. It is in this situation that the concept of hyper-relevance is introduced, that is, providing experiences that meet the needs of the individual, in a dynamic way, constantly changing and proving accessible at any time. In this way, we move from the concept of personalization to that of hyper-personalization of experiences. The available data, artificial intelligence and predictive analysis thus become tools and a source of responsibility for companies, capable of creating value for people and satisfying their changing demands, opening the scenario to a further evolution of the customer experience that sees the introduction of a new type of experiences: hyper-relevant dynamic experiences.

Relazioni personalizzate nel rispetto della privacy: come giungere alla loyalty partendo dagli Zero-party data

Studente: Alessia Marzin
Titolo tesi: Relazioni personalizzate nel rispetto della privacy: come giungere alla loyalty partendo dagli Zero-party data
Docente relatore: Prof. Nicola Ferrari
Docente controrelatore: Prof. Stefano Luca
Presidente commissione di tesi: Prof.ssa Chiara Bertato
Data discussione tesi: 08 marzo 2022
Licenza in: Web Marketing & Digital communication

Il presente elaborato nasce dalla volontà di ricercare una soluzione alle limitazioni imposte sia dalle leggi che dagli stessi motori di ricerca sulle opportunità di personalizzare la relazione brand-cliente. Personalizzazione che ha tuttavia un ruolo chiave nel garantire a un cliente sempre più cosciente del proprio ruolo e sensibile alla privacy esperienze che lo mantengano loyal. Dopo aver delineato l’importanza del dato del cliente per l’azienda e perimetrato il contesto legislativo e il futuro cookieless, si procederà a dimostrare che la soluzione all’apparente contrapposizione tra privacy e personalizzazione risiede negli zero-party data, informazioni che la persona condivide consapevolmente con il brand. Per concludere infine il percorso logico con la trattazione della customer data platform, strumento che mette in pratica il relationship management fondendo gli approcci customer-driven e data-driven.

The purpose of this paper is to seek a solution to the limitations imposed on the customization of the brand-client relationship both by the laws and by the search engines themselves. Personalization which is nevertheless fundamental in giving experiences that ensures the loyalty of increasingly aware of their role and privacy sensitive customers. After outlining the importance of the customer data for the enterprise, after defining the legislative context and the cookieless future, it will be demonstrated that the solution to the seemingly antithesis between privacy and personalization are zero-party data, the information that the person consciously shares with the brand. At the end of the logical path, the customer data platform will be discussed, which is a tool that guarantees the implementation of relationship management by merging customer-driven and data-driven approaches.

Giochi di ruolo da tavolo, creatività e complessità

Studente: Riccardo Massarotto
Titolo tesi: Giochi di ruolo da tavolo, creatività e complessità
Docente relatore: Prof. Franco Civelli
Docente controrelatore: Prof. Paolo Schianchi
Presidente commissione di tesi: Prof.ssa Giovanna Bandiera
Data discussione tesi: 08 marzo 2022
Licenza in: Creatività e design della comunicazione

Il role-play fa parte degli strumenti cognitivi che l’uomo possiede da quando governa il linguaggio. Nel ‘fare finta che’ i bambini apprendono comportamenti contestualizzati che poi saranno chiamati a mettere in scena da adulti in contesti sociali più seri. Gli adulti giocano le loro culture attraverso cerimonie, maschere e rituali per scandire e riempire di significato la vita individuale e sociale. Sebbene le origini del role-play siano così remote nella storia dell’uomo, solo in tempi relativamente molto recenti le scienze moderne si sono interessate ai concetti di identità, ruolo e alla portata antropologica del gioco. L’esponenziale diffusione dei role-playing games attraverso il computer ha messo in luce quanto sia vivo e trasversale l’interesse che proviamo per il gioco di ruolo. I giochi di ruolo da tavolo, dei quali Dungeons & Dragons è il precursore, sono una forma materialmente semplice, ma nascondono grandi potenzialità creative e vari gradi di complessità di interazione. Attraverso l’immaginazione vestiamo i panni dell’Altro e introiettiamo strutture degli ambienti in cui viviamo. L’esperienza complessa che ne deriva spinge l’individuo a migliorare le proprie abilità, a comprendere e agire in modo più efficace nelle situazioni del mondo reale, oggi sempre più governato dal paradigma della complessità. Individuo, organizzazioni e società di oggi, in un continuum tra infosfera e biosfera, si ritrovano a dover gestire una quantità insostenibile di stimoli e informazioni che rendono tutto più incerto e imprevedibile. La complessità richiede un nuovo modo di pensare e di porci nel mondo, una mentalità da giocatore e da costruttore di mondi migliori.

Role-playing is one of human’s cognitive tools since he rules his language. In the pretend play children learn contextual behaviors which will be asked to stage in more serious context in adulthood. Adults play with their cultures through celebrations, masks and rituals to scan and fill with significance their daily and social life. Although the origins of role-playing are so distant in the human history, only recently modern sciences have been interested in identities, roles and the anthropology reach of the play. The incredible spread of role-playing games through computers has highlighted the high interest on such games. Tabletop Role-playing games, of which Dungeons & Dragons is a precursor, are a simple material form, but they conceal great creative power and different complexity degrees of interactions. Through imagination we assume the role of someone else and we introject the frameworks we live into. The complex experience we gather encourage individuals to enhance their abilities, understanding and operating in more effective ways when facing more complex, real world situations. Nowadays individuals, organizations and societies live in a continuum between infosphere and biosphere, and they are forced to manage an unbearable number of stimuli and information that makes everything more uncertain and unpredictable. Complexity demands a new way of thinking and living in the world, a new player vision, a ‘better worlds’-builder mindset.

Un’estetica senza identità di genere: proposta per un nuovo allestimento del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

Studente: Enrica Carnio
Titolo tesi: Un’estetica senza identità di genere: proposta per un nuovo allestimento del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Docente relatore: Prof. Paolo Schianchi
Docente controrelatore: Prof.ssa Mariagrazia Villa
Presidente commissione di tesi: Prof.ssa Giovanna Bandiera
Data discussione tesi: 08 marzo 2022
Licenza in: Creatività e design della comunicazione

Attraverso il presente elaborato ci si propone di ripensare in modo fluido e non binario l’approccio linguistico e visivo tipicamente utilizzato dallo spazio museale, spazio che per definizione cataloga, ordina e classifica. Nel condurre tale operazione, la cultura queer e le tematiche da essa messe in luce, diventano un ricco punto di partenza per lo sviluppo di un nuovo linguaggio visivo destrutturante, in grado di sollecitare un pensiero critico circa le modalità con cui solitamente si interpreta la realtà. Nel fare questo, la questione del gender e la messa in discussione della sua autorità, così come il liberarlo dal vincolo che lo lega alla sola sfera sessuale, sono la chiave per ampliare notevolmente le implicazioni degli studi queer all’interno di discipline apparentemente distanti, moltiplicandone i livelli di lettura. Si propone dunque un percorso di per sé fluido e trasversale, in cui da un lato la cultura visiva supporta la comprensione di alcuni dei principali temi della cultura queer (tra cui la performance, l’incongruenza, il camp e la definizione del Sè) e dall’altro la cultura queer fornisce una lente attraverso cui rileggere la storia. Ripensare lo spazio del museo in quest’ottica non binaria offre il pretesto per affrontare con sguardo diverso questioni che dall’ambito museale e visivo si muovono contaminando inevitabilmente anche quelli politico, sociale e morale, dichiarando l’urgenza, oggi più che mai, di un approccio che lasci spazio all’indefinito, che destrutturi invece di normatizzare e che interroghi piuttosto di definire.

Through this thesis I want to suggest a fluid and non-binary approach to reread the linguistic and visual system usually implemented by the museum space, which, by definition, is aimed at cataloguing, organizing and classifying. In carrying out such intent, Queer Culture and its subjects become an important starting point for the development of a new destructuring visual language capable of raising critical thinking about the way reality is usually viewed and interpreted. In doing this, the subject matter of gender and the questioning of its authority (as well as its liberation from a merely sexual interpretation) are the key point to broaden queer studies implications within apparently unlike disciplines, multiplying their possible reading levels. Therefore, a fluid and transversal path is proposed: on one hand Visual Culture supports the understanding of some of the main queer issues (such as performance, incongruity, camp aesthetics, and the definition of the self), on the other Queer Culture provides a lens through which reread human history. Using such non-binary point of view to rethink the museum space offers a pretext to tackle with a different perspective important issues, which move from the museum and visual sphere to the political, social and moral ones, declaring the urgency, today more than ever, to adopt an approach that leaves room to the indefinite, an approach that deconstructs instead of standardizing and that ask questions rather than define solutions.

I risvolti etici dei recommendation systems: ethics coaching report per il brand Netflix

Studente: Hasnae Benzaroual
Titolo tesi: I risvolti etici dei recommendation systems: ethics coaching report per il brand Netflix
Docente relatore: Prof.ssa Mariagrazia Villa
Docente controrelatore: Prof. Filippo Prataviera
Presidente commissione di tesi: Prof.ssa Giovanna Bandiera
Data discussione tesi: 08 marzo 2022
Licenza in: Web Marketing & Digital communication

Offrire il prodotto giusto all’utente giusto nel momento giusto è la filosofia alla base dei sistemi di raccomandazione, in inglese recommendations systems, frutto dell’enorme raccolta di big data combinata alle tecnologie di Intelligenza Artificiale (IA) e di machine learning. La componente “intelligente” di tali sistemi si riferisce alla loro capacità di apprendere nuovi comportamenti che riproducono il pensiero e l’azione dell’uomo sulla base dei dati acquisiti. Se da un lato si evidenzia l’entusiasmo per il potenziale progresso tecnologico, dall’altro le nuove problematiche etiche sull’interazione uomo-algoritmo evidenziano i seguenti rischi: violazione della privacy, creazione di dipendenza, mancata trasparenza, bias di discriminazione ed equità ed effetti sociali. Il seguente elaborato definisce un’etica applicata ai sistemi di raccomandazione: un approccio antropocentrico è prerogativa per gestire gli impatti dell’IA in modo responsabile e sostenibile per l’individuo, specialmente per piattaforme il cui business model si basa sulla realizzazione e propagazione di contenuti culturali (film, serie TV e documentari), come il brand Netflix. La stesura dell’ethics coaching report sul servizio streaming riflette sull’agire del brand evidenziando sia le problematiche in fatto di scelte di contenuto, scelte graficoformali e scelte comunicative, sia le possibili soluzioni e miglioramenti dal punto di vista etico, estetico e comunicativo. Il risultato raggiunto è una proposta di metodo per integrare una condotta etica e professionale nell’applicazione di sistemi di raccomandazione trasparenti, sicuri ed equi.

Offering the right product to the right user at the right time is the philosophy behind recommendation systems, the result of the huge collection of big data combined with Artificial Intelligence (AI) and machine learning technologies. The "intelligent" component of these systems refers to their ability to learn new behaviors that reproduce human thought and actions based on the acquired data. If on the one hand the enthusiasm for potential technological progress is highlighted, on the other the new ethical problems on the humanalgorithm interaction bring out the following risks: violation of privacy, addictiveness, lack of transparency, bias of discrimination and equity and social effects. The following paper defines an ethics applied to recommendation systems: an anthropocentric approach is a prerogative to manage the impacts of AI in a responsible and sustainable way for the individual, especially for platforms whose business model is based on the creation and propagation of cultural content (films, TV series and documentaries), such as the Netflix brand. The drafting of the ethics coaching report on the streaming service reflects on the actions of the brand, highlighting both the problems in terms of content choices, graphic-formal choices and communication choices, and the possible solutions and improvements from an ethical, aesthetic and communicative point of view. The result achieved is a proposed method for integrating ethical and professional conduct in the application of transparent, safe and fair recommendation algorithms.