Il mestiere più bello del mondo
Dicono che dopo decenni la pelle del pubblicitario tenda, inevitabilmente, ad indurirsi. Per fortuna esistono occasioni che sono in grado di ammorbidirla, riportando indietro la lancetta del tempo.
Proprio questo mi è accaduto il 22 settembre allo IUSVE.
Perché sì, sono entrato la mattina con il piglio deciso del giudice. Ma sono uscito la sera con l’entusiasmo degli studenti.
Cosa può essere successo?
Semplice. Nonostante la differenza di ruolo ed età anagrafica e professionale, quella mattina ho capito che io e loro abbiamo molto in comune.
Gli occhi gonfi, perché “le idee non dormono mai”.
Un nemico con cui lottare: il tempo a disposizione.
La voce convincente e i committenti - in persona - pronti ad ascoltarla.
Un team con cui o si vince o si perde. Ma sempre tutti insieme.
E, soprattutto, una consapevolezza chiara, indiscutibile: la certezza che il mestiere più bello del mondo esiste per davvero.
Grazie di cuore ai ragazzi, al Corpo Docente, al Direttore e al Dipartimento.