
Ecco i vincitori del contest per la mostra su “Carlotta del Belgio”
Lo staff di Civita Tre Venezie ha visionato tutti i progetti elaborati per il Laboratorio progettuale grafico-pubblicitario e di comunicazione del secondo anno del corso di Laurea in Scienze e Tecniche della comunicazione grafica e multimediale del Dipartimento di Comunicazione dello IUSVE.
Il tema consisteva nell’elaborare un progetto grafico con relativo allestimento, per una mostra su Carlotta del Belgio, da realizzare alle Scuderie del Castello di Miramare di Trieste. Il tema proposto è stato sviluppato dagli studenti, con grande impegno e in alcuni casi le soluzioni presentate, hanno dimostrato maturità nella visione d’insieme e ottima originalità nelle scelte proposte.
Il tema proposto era complesso per tema e declinazioni richieste (dal marchio all’immagine guida, dalla comunicazione all’allestimento, dal merchandising al prodotto editoriale), sono stati valutati positivamente gli sforzi degli studenti ed è stato molto difficile esprimere un giudizio finale, dal momento che ogni proposta conteneva spunti interessanti.
Quindi, il criterio per stilare una graduatoria dei lavori presentati, ha tenuto conto in particolare della coerenza complessiva con cui veniva trattato il progetto e della linea progettuale di grafica e comunicazione. Un valore aggiunto, importante, è stata la capacità di far capire attraverso gli elaborati, le scelte adottate per lo sviluppo generale, motivandole.
La necessità di porsi come “curatori” dell’esposizione, è risultato un ostacolo aggiuntivo e in una parte dei progetti, si sono notate delle problematiche relativa agli allestimenti.
Primo ex equo - “Carlotta chi?”
Elena Concato, Giorgia Grandi, Filippo Martinelli Samuel Sarappa, Sindi Karaj
Il progetto in esame, ha colpito piacevolmente per la sua spontaneità uscendo dagli schemi e creando una frattura interessante, evitando il rischio di interpretare il tema “principesco” in modo lezioso. Il naming, risulta immediato e provocatorio ed è facilmente reversibile anche in diverse lingue. La comunicazione proposta è in grado di colpire ed attirare l’attenzione con elementi chiave visivi, come: colori, forme e simboli singolari ma audaci, tra loro coerenti.
Il manifesto viene declinato in modo originale che utilizza l’ananas, elemento decorativo ricorrente al Castello di Miramare.
L’operazione di marketing è divertente ed accattivante, con frasi dirette ed ironiche come: “ti chiami Carlotta, entri gratis, ti chiami Massimiliano paghi di più perché in mostra troverai forse la tua Carlotta”.
Il gioco di colori si ripete nell’allestimento, non cadendo mai nella banalità. La presentazione del progetto è molto chiara e facilmente leggibile.
Primo ex equo - “Carlotta in luci”
Giorgia Domenichini, Giulia Nichele e Federico Palisca
Il progetto si è distinto per la sua completezza, sviluppando in modo esaustivo, tutti gli aspetti richiesti dalla committenza come: marchio, immagine coordinata, merchandising, prodotto editoriale, proposta di allestimento e infografica.
E’ stata valutata positivamente la scelta dell’immagine guida, ben focalizzata grazie all’utilizzo di elementi grafici e colore, che evocano il mare, importante filo conduttore tra Trieste, la storia di Carlotta e l’oscurità, rafforzati dal payoff “una storia nascosta nell’ombra”.
Le declinazioni sono coerenti con il progetto grafico e piacevoli, anche per quanto concerne il merchandising. È stata apprezzata la nitidezza dell’immagine proposta, e soprattutto l’utilizzo del linguaggio Braille, anche se utilizzato solo come segno, è comunque emersa un’attenzione e una sensibilità verso temi importanti che oggi, nelle gestioni museali e nelle mostre, sono fondamentali.
Il progetto di allestimento è piuttosto tradizionale, ma segue un valido schema narrativo con l’aggiunta dell’originalità del percorso sensoriale.
Secondo posto - “Carlotta the sound of mind”
Edoardo Brunello, Valentina Leandro, Marco Santone, Reina Tagliapetra
Il progetto in esame è curato nella sua realizzazione e concezione. L’iter progettuale è stato accompagnato da una spiegazione curata, in cui si evince in modo chiaro, tutti i passaggi che hanno condotto alla creazione del marchio, facendo un ottimo lavoro di ricostruzione sia del significato che dell’interpretazione grafica. È stato apprezzato l’accostamento tra la modernità del segno grafico, derivato da un’analisi particolarmente attuale e la tradizione dell’elemento figurativo, rappresentato dalla rosa.
Il naming in inglese evoca curiosità nello spettatore e rispecchia le esigenze del pubblico straniero.
Il logo ideato è funzionale in tutte le declinazioni e ha il pregio di aver modernizzato gli aspetti più tradizionali.
L’allestimento cerca di colpire emozionalmente lo spettatore generando soluzioni diverse. Anche il prodotto editoriale è originale e vuole coinvolgere il lettore con l’utilizzo di elementi tattili. Il progetto è innovativo ed è stato presentato con cura, risulta però meno immediato e intuitivo dal punto di vista della comunicazione.
Terzo posto - “Charlotte of belgium sheer power”
Valentina Angeli, Melania Melato, Nicole Perin, Giorgia Stocco, Giovanni Tonello
Anche se il progetto in alcune parti non risulta svolto nel modo più corretto, è stato valorizzato perché spicca per lo studio particolarmente efficace del logo delle Scuderie, sede delle mostre: elemento che pochi gruppi hanno affrontato.
Il logo ideato è adeguato, efficace e funzionale e il naming scelto è accattivante soprattutto nella sua realizzazione in lingua straniera.
Il progetto di allestimento è un pò confuso, anche se cerca sempre soluzioni originali. Le infografiche sono curate e il prodotto editoriale è coerente e chiaro. La strategia social e l’idea di incrementarla attraverso una stanza allestita appositamente, risulta efficace.
I suggerimenti per la comunicazione sono buoni, anche se nell’applicazione perdono un po’ di forza comunicativa.
Progetti segnalati:
- Alessandro Laraspata;
- Anna Bertolin, Marta Carrer, Gaia Chiesurin, Petillo Valentina;
- Chiara Famengo, Vanessa Fontebasso, Alice Jez, Isabelle Moro, Francesca Naletto.
Questi progetti hanno colpito per originalità e/o capacità puntuali nel coordinamento di immagine, accomunati da qualche carenza nella comprensibilità o nell’applicabilità concreta di alcune scelte.
Gli studenti selezionati sono invitati alle prossime esposizioni nelle modalità che verranno concordate con i docenti.